Origine dell'acero giapponese

L'acero giapponese (Acer palmatum) è originaria dell'Asia orientale ed è nativa di Giappone, Cina e Corea. Lì, cresce spontanea nelle foreste decidue umide e temperate, preferibilmente sui pendii montuosi, nelle valli fluviali o nelle foreste miste leggere. Prospera particolarmente bene su terreni ricchi di humus e ben drenati, in posizioni da parzialmente ombreggiate a soleggiate.

L'albero veniva coltivato in Giappone già nel VII secolo. Da allora, ha svolto un ruolo centrale nell'arte dei giardini giapponesi. È venerato come simbolo di eleganza, cambiamento e connessione con la natura. Soprattutto in autunno, quando le sue delicate foglie si tingono di rosso acceso, arancione o oro, è una meta popolare per il cosiddetto "momijigari", la tradizionale contemplazione delle foglie d'acero. Questa tradizione è parte integrante della cultura giapponese.

Il nome botanico "palmatum" deriva dal latino "palma", che significa palma, in riferimento alle caratteristiche foglie palmate dell'albero. Queste delicate foglie non sono solo belle da vedere, ma anche estremamente diverse per forma e intensità di colore. È proprio questa diversità che rende l'acero giapponese uno degli alberi ornamentali più popolari al mondo.

Nel corso dei secoli, sono state selezionate più di 1.000 varietà. Alcune crescono come arbusti, altre come piccoli alberi. Esistono varietà con foglie rosse, verdi, gialle o multicolori, con struttura fogliare liscia, fessurata o finemente piumata. Variano anche nel loro portamento: da eretto ad arcuato, da compatto ad espanso.

L'acero giapponese fu introdotto in Europa nel XIX secolo e divenne rapidamente un albero ornamentale popolare per giardini, parchi e paesaggi di ispirazione asiatica. È anche molto apprezzato nell'arte del bonsai per la sua malleabilità e bellezza.

Oggi, l'acero giapponese è diffuso in molti climi temperati in tutto il mondo. La sua adattabilità, il suo fascino decorativo e il suo portamento relativamente compatto lo rendono una scelta ideale per piccoli giardini, piantagioni in vaso o come albero esemplare nei giardini anteriori.

Cura e posizione dell'acero giapponese

L'acero giapponese è facile da curare se si tengono in considerazione le sue esigenze di posizione. Predilige una posizione luminosa con sole mattutino o una leggera ombra parziale. Prospera particolarmente bene in luoghi riparati, ad esempio vicino a muri di casa, siepi o altre piante legnose che lo proteggano dai forti venti o dalla luce solare intensa di mezzogiorno.

Il terreno deve essere ben drenato, ricco di humus e da leggermente acido a neutro. L'acero giapponese non tollera bene i ristagni idrici; le sue radici sottili sono sensibili all'acqua stagnante. I terreni argillosi pesanti dovrebbero quindi essere arricchiti con sabbia o compost. Uno strato di corteccia o foglie cadute aiuta a trattenere l'umidità nel terreno e a proteggere le delicate radici.

L'ideale è una posizione con elevata umidità. Nelle regioni molto secche o durante l'intenso caldo estivo, si consiglia di annaffiare regolarmente. Anche una leggera ombra durante le ore più calde del pomeriggio è utile. Le varietà resistenti al gelo sono generalmente resistenti all'inverno fino a -20 °C. Tuttavia, le piante in vaso richiedono un'ulteriore protezione invernale.

Potatura dell'acero giapponese

un potatura È necessaria solo in casi eccezionali con l'acero giapponese. La pianta cresce naturalmente in modo armonioso e compatto. Si consiglia di rimuovere solo i rami secchi, incrociati o ostruenti. Il periodo migliore per una potatura leggera è la tarda estate o l'autunno, quando il flusso di linfa diminuisce.

La potatura primaverile è sconsigliata, poiché l'albero sanguina abbondantemente. Utilizzare sempre strumenti puliti e affilati per creare superfici di taglio lisce e prevenire infezioni. In genere, si dovrebbero evitare interventi più radicali, poiché l'albero è sensibile alle potature radicali.

Le giovani piante possono essere attentamente addestrate per favorire il portamento desiderato. Soprattutto per le varietà a portamento eretto, una potatura mirata può ottimizzare la forma della chioma. Lasciate all'albero il tempo necessario per rigenerarsi.

Concimazione dell'acero giapponese

Il fabbisogno nutrizionale dell'acero giapponese è moderato. Su terreni ricchi di nutrienti e di humus, uno strato di pacciamatura da foglie o corteccia per mantenere il terreno fertile a lungo termine. Se necessario, concime organico fecondato – ad esempio con compost maturo, trucioli di corno o un fertilizzante speciale per alberi ornamentali.

Se possibile, evitate fertilizzanti minerali ad alto contenuto di azoto, poiché questi promuovono la crescita dei germogli ma possono influire negativamente sul colore delle foglie. Un eccesso di fertilizzazione rende inoltre l'acero più suscettibile a parassiti e danni da gelo. Le piante in vaso richiedono un po' più di attenzione: dovrebbero essere concimate leggermente ogni quattro-sei settimane durante la stagione vegetativa, da marzo a luglio.

Annaffiare l'acero giapponese

L'acero giapponese ha radici sottili e poco profonde ed è quindi sensibile alla siccità. Assicuratevi che il terreno rimanga uniformemente umido, soprattutto per le piante giovani, durante i periodi di siccità prolungata o quando coltivate in vaso.

Utilizzare acqua piovana o acqua stagnante a basso contenuto di calcare. Versare È meglio farlo al mattino o alla sera, in modo che l'acqua possa penetrare bene nel terreno e non evapori immediatamente. I ristagni idrici sono assolutamente da evitare: portano rapidamente al marciume radicale.

Per un'irrigazione affidabile e a basso consumo idrico, l'uso di borsa per l'irrigazione da bagno nell'alberoQuesto viene posizionato attorno al tronco, riempito con 75-100 litri d'acqua, e rilascia l'acqua lentamente e uniformemente nell'arco di diverse ore direttamente alla zona radicale. Questo assicura una profonda penetrazione dell'umidità e riduce al minimo la perdita d'acqua per evaporazione.

Il sacchetto per l'irrigazione offre un supporto ideale, soprattutto per giovani aceri appena piantati o cultivar in posizioni soleggiate. Anche gli esemplari più grandi possono essere forniti in modo ottimale con più sacchetti. È semplice, efficace e fa risparmiare tempo e risorse a lungo termine.

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